Per questo mese di dicembre io e Claudia abbiamo deciso di proporvi un menù per le feste ciascuno, uno di carne e uno di pesce: io mi dedicherò al primo e oggi condivido con voi il mio antipasto: tartine di stagione!
A casa mia non è Natale se in tavola non arriva qualche tartina: si tratta di un antipasto tipico per questo periodo di feste, quasi immancabile. Una delle più tradizionali è senza dubbio la semplice tartina con burro e salmone affumicato, ma io ho voluto cambiare e cercare sapori e abbinamenti un po’ diversi, originali e, come sempre, di stagione.
Ecco quindi la mia proposta per voi, frutto di qualche tentativo e di qualche iniziale fallimento. Con un po’ di studio e di lavoro sugli ingredienti e l’equilibrio dei sapori, credo proprio di aver trovato un tris di tartine di stagione perfetto per la vostra tavola natalizia: tartina con prosciutto crudo e cachi vaniglia, tartina con pancetta e finocchi all’arancia e vol-au-vent con maionese alla barbabietola e radicchio.
Stagionalità
Potete preparare queste tartine di stagione in tardo autunno e in inverno, quando finocchi, cachi, arancia, radicchio e barbabietola sono tutti di stagione.
Tris di tartine di stagione: ricetta
Ingredienti (per 8-10 tartine per tipo)
Per le tartine crudo e cachi:
8-10 fette di pane
60 g di prosciutto crudo
mezzo cachi vaniglia
60 g di caprino
1 rametto di rosmarino
sale e pepe q.b.
Per le tartine pancetta e finocchio all’arancia:
8-10 fette di pane
60 g di pancetta coppata
mezzo finocchio
1 arancia
olio evo, sale e pepe q.b.
Per i vol-au-vent alla maionese di barbabietola:
un rotolo di pasta sfoglia
90 g di barbabietola cotta al vapore
80 g di maionese
30 g di radicchio rosso
sale
Per preparare le tartine al prosciutto crudo e cachi vaniglia, tritate finemente il rosmarino e mescolatelo al caprino aggiungendo un pizzico di sale e di pepe nero. Pulite e tagliate il cachi vaniglia a piccoli pezzetti. Tostate le fette di pane in forno per 10 minuti a 180°, ricopritele con il caprino, un po’ di prosciutto crudo e qualche pezzetto di cachi.
Per le tartine con pancetta e finocchi all’arancia, cominciate affettando il finocchio molto finemente. In una ciotola unite il succo di mezza arancia, un cucchiaino di olio evo e un pizzico di sale quindi sbattete con una forchetta per emulsionare e versatelo sui finocchi lasciandoli marinare per almeno 30 minuti. Pelate a vivo l’altra metà dell’arancia e tagliatela a piccoli dadini.
Tostate il pane in forno per 10 minuti a 180° quindi componete le tartine mettendo un po’ di pancetta, qualche finocchio marinato all’arancia ben scolato e dei pezzetti di arancia pelata a vivo.
Per i vol-au-vent cominciate a ritagliare 24 cerchi di sfoglia con un taglia biscotti di 5 cm di diametro: 8 serviranno come base, dagli altri 16 dovrete ricavare degli anelli per i bordi. Per farlo, utilizzate un taglia biscotti di 4 cm di diametro ed eliminate la parte centrale dai 16 dischi di sfoglia. Componete quindi i vol-au-vent sovrapponendo a ciascuna base due anelli di pasta in modo da formare un bordino e metteteli in forno ventilato preriscaldato a 190° per 15 minuti, finché saranno ben cotti.
Mentre raffreddano, frullate la maionese con la barbabietola cotta al vapore e un pizzico di sale fino a ottenere una crema liscia. Tritate il radicchio molto finemente e unitelo alla crema, tenetene da parte qualche pezzetto per decorare. Riempite i vol-au-vent con la maionese alla barbabietola e decorate con il radicchio rimasto.
Suggerimenti
Per le tartine ho utilizzato un pane tipo bastone francese tagliandolo in diagonale per ottenere fette lunghe e dalla forma regolare, ma se preferite potete utilizzare del pane casereccio o in cassetta.
Preparare i vol-au-vent in casa è abbastanza semplice, richiede solo un po’ di pazienza, ma se avete molta fretta li potete acquistare già pronti.
Non buttate i ritagli di sfoglia avanzati: con un po’ di fantasia possono essere trasformati in golosi salatini!
Ma che meraviglia! E sicuramente saranno buonissime.
Bravissimo Fabio.
Grazie mille! In effetti sono molto gustose, confermo! 😉 E mi hanno anche fatto un po’ rivalutare la barbabietola, che fino a oggi ho un po’ bistrattato.