I cavolfiori: principi nutritivi e proprietà

Cavolfiore principi nutritivi e proprietà

I cavolfiori sono ortaggi che rientrano nella vasta famiglia delle crucifere, facenti parte del genere Brassicaceae.

Le proprietà antitumorali delle verdure crucifere

La ricerca scientifica mostra moltissimi indizi sulla correlazione tra il consumo di questa famiglia di ortaggi e la riduzione dell’incidenza di vari tipi di tumori.

Le sostanze responsabili di questa azione protettiva contenute nei cavolfiori sarebbero i glucosinolati, molecole contenenti zolfo che conferisce il “cattivo odore” percepito generalmente durante la cottura. Affinché queste sostanze svolgano la loro funzione è però necessario che vengano “spezzettate” in molecole più piccole che risultano effettivamente attive all’interno dell’organismo e questo può avvenire grazie a triturazione durante la preparazione e attraverso una buona masticazione.

Un’altra sostanza contenuta nelle Brasicaceae e quindi nei cavolfiori con proprietà antitumorale prende il nome di indolo: questa molecola sembrerebbe agire in particolare sulla riduzione del tumore al seno grazie all’azione sul metabolismo degli estrogeni.

Le vitamine contenute nei cavolfiori

Non tutti poi sanno che i cavolfiori apportano un buon quantitativo di vitamina C, nota molecola antiossidante, stimolante del sistema immunitario e necessaria per la sintesi del collagene. Purtroppo però il suo apporto, che nei cavolfiori ammonta a circa 59 mg/100 g (pari al 70% del fabbisogno giornaliero per le donne e il 56% per gli uomini), viene almeno dimezzato dalla cottura, specialmente quando i cavolfiori vengono bolliti o fritti.

Oltre alla vitamina C, i cavolfiori apportano una buona quantità di vitamina B9 e vitamina A. La vitamina B9, meglio conosciuta come acido folico, è pari a 54 µg/ 100 g che corrisponde a circa il 13% del fabbisogno giornaliero; questa vitamina è fondamentale in gravidanza per il corretto sviluppo del sistema nervoso del bambino e per gli adulti è necessaria per mantenere costanti i livelli di omocisteina nel sangue, poiché il suo innalzamento è correlato ad aumentato rischio cardiovascolare.

La vitamina A ammonta invece a circa 50 µg/ 100 g (7-8% del fabbisogno giornaliero per uomini e donne) e insieme alla vitamina C e alle molecole caratteristiche delle Brassicaceae costituisce una buona difesa antiossidante contro i radicali liberi, responsabili del danneggiamento e dell’invecchiamento cellulare, oltre che essere fondamentale per i processi della visione.

I principi nutritivi dei cavolfiori

Per quanto riguarda le macro-caratteristiche dei cavolfiori, essi sono ipocalorici (forniscono solo 25 kcal/100 g) e hanno un bassissimo indice glicemico (pari a 15) dal momento che contengono solo 2,4 g/100 g di zuccheri a fronte dei 2,4 g/100 g di fibra, la quali li rende indicati per trattare e prevenire la stitichezza e per rallentare e diminuire l’assorbimento di zuccheri e grassi (compreso il colesterolo) dall’intestino al sangue.

È quindi consigliabile consumare circa tre porzioni di cavolfiori da almeno 200 g alla settimana, preferendo una cottura al vapore di breve durata (10 minuti al massimo, devono rimanere croccanti) per godere al meglio delle loro proprietà.

Quando limitare il consumo di cavolfiori

Attenzione e limitazione al consumo dei cavolfiori va posta da parte di soggetti che soffrono di gotta o iperuricemie poiché i cavolfiori sono ricchi di purine, da soggetti che soffrono di ipotiroidismo (specialmente se si consumano i cavolfiori crudi) perché pare che interferiscano con il metabolismo dello iodio e da coloro che assumono terapia anticoagulante perché la vitamina K in essi contenuta può limitarne l’efficacia.

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