Le uova: classificazione, etichettatura e tracciabilità

Le uova sono un alimento principe della nostra cucina: imparare a conoscerle bene è fondamentale e proprio per questo motivo abbiamo deciso di approfondire alcuni aspetti importanti legati alla loro commercializzazione.
Sapere cosa si compra è alla base di un acquisto consapevole: oggi esamineremo gli aspetti legati alla classificazione, all’etichettatura e alla tracciabilità delle uova.

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Le uova possono essere classificate in base al peso, alla freschezza, alla forma e al tipo di allevamento.
La catalogazione delle uova in base al peso è la seguente:

  • XL, uova grandissime, di peso superiore ai 73 grammi
  • L, uova grandi, di peso compreso fra i 63 e i 72 grammi
  • M, uova medie, di peso compreso fra i 53 e i 62 grammi
  • S, uova piccole, di peso inferiore ai 53 grammi

Considerando freschezza e forma, le uova vengono suddivise in:

  • categoria A, di prima scelta, fresche, pulite, intatte, senza trattamenti di conservazione, sottoposte a temperature non inferiori agli 8°, con camera d’aria inferiore ai 6 mm e immobile
  • categoria B, di seconda scelta, fresche, fra cui rientrano anche uova conservate a temperature inferiori agli 8° o in una miscela di gas diversa da quella atmosferica, con camera d’aria inferiore ai 9 mm
  • categoria C, con difetti di peso (troppo basso), forma o guscio (ad esempio incrinato)

Esiste anche la categoria Extra, che comprende le uova di categoria A fino a nove giorni dalla deposizione e sette dalla data di confezionamento (extra fresche), con camera d’aria non superiore ai 4 mm.

L’ultimo aspetto di classificazione analizzato è l’allevamento; le galline possono essere allevate:

  • in gabbia
  • a terra
  • all’aperto
  • in allevamento biologico

Le diverse tipologie si differenziano per lo spazio a disposizione di ogni singola gallina, l’ubicazione dell’allevamento stesso, la presenza o meno di vegetazione/paglia/sabbia e per la tipologia di alimentazione.

La normativa prevede, infine, che su ogni uovo commercializzato vi sia impresso un codice alfanumerico che ne permetta la tracciabilità, costruito in questo modo: N IT 000 XX 000

  • N = il primo numero indica la tipologia di allevamento (0 biologico, 1 all’aperto, 2 a terra, 3 in gabbia)
  • IT = due lettere a indicare lo Stato di produzione (nel caso dell’Italia, IT)
  • 000 = tre numeri a indicare il codice ISTAT del comune in cui è situato l’allevamento
  • XX = due lettere a indicare la sigla della provincia in cui è situato l’allevamento
  • 000 = le ultime tre cifre indicano il codice dell’allevamento dove è stato deposto l’uovo

Il codice alfanumerico deve essere presente anche sulle uova vendute sfuse, unitamente all’indicazione dell’allevamento di produzione. Solo in caso di acquisto diretto da un produttore con meno di 50 galline ovaiole il codice non è necessario per legge.

Quando fate la spesa controllate bene le uova che acquistate: per avere un’idea precisa del prodotto che stiamo mettendo nel carrello sono sufficienti pochissimi secondi, giusto il tempo di dare un occhio al codice impresso su ogni uovo e alle date di produzione e scadenza che trovate sulle confezioni. In questo modo sarete certi di consumare uova sempre fresche, oltre ad avere preziose informazioni sulle condizioni di allevamento e sull’alimentazione delle galline che le hanno prodotte.

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